domenica 13 novembre 2011

Monteodorisio: Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate e intitolazione “Piazzale 22 ottobre 1943”


22 ottobre 1943
Le retate dirette a rastrellare uomini validi da avviare al lavoro nelle retrovie si sono susseguite a ritmo continuo in tutto il territorio regionale durante l'occupazione nazi-fascista. Molte di esse avevano anche lo scopo di catturare i renitenti alla leva, quelli cioè che, in età militare, non volevano aggregarsi all'esercito repubblichino e preferivano darsi alla macchia in attesa che gli eventi si chiarissero.
Altri rastrellamenti invece riguardavano l'affannosa ricerca delle armi che i tedeschi volevano trovare a tutti i costi per paura che finissero nelle mani dei partigiani.
I tedeschi erano favoriti anche dall'azione di spie di parte fascista. Spesso le soffiate non avevano il crisma della precisione e servivano ad ignobili tentativi di vendette nei riguardi di antifascisti di vecchia data che diventavano vittime di un atto delatorio tendente solo a fare del male a delle persone incolpevoli.
La grande retata che i tedeschi operarono a Monteodorisio il 22 ottobre 1943 consentì ai soldati tedeschi di ammucchiare sui loro camion 172 paesani, fra i quali alcuni elementi anziani e malati, per portarli nelle retrovie del fronte a lavorare nelle operazioni di rinforzo delle postazioni. Durante la deportazione morirono Cesario Galuppi ed Antonio Del Gianco mentre Lattanzio Marcello fu disperso.

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